Anche quest’anno si sono tenuti i Grammy Awards, un evento tra i più prestigiosi in ambito musicale, che viene considerato come l’equivalente dei premi Oscar nel mondo del cinema.
Grammy Beyoncé: un successo doppio, tutto da ballare
La 65esima edizione è stata dominata da Beyoncé; la cantante americana, che ha collezionato nella sua carriera 88 nomination, ha conquistato due grammy (va così a quota 32), come miglior album nella categoria «best dance/electronic music», con “ Renaissance” e come “Miglior disco dance/elettronica” con «Break my soul». Un pezzo da ballare, che ha avuto un buon riscontro anche nei club, nell’estate scorsa; alle feste di matrimonio, non è un vero riempipista ma ben si presta a…. preparare l’atmosfera!
Davvero interessante, poi, il premio Best new artist. A portarlo a casa, la bravissima cantante Jazz Samara Joy, giovane artista nata nel Bronx, con un repertorio che sembra fatto apposta per aperitivi e sottofondi per cene feste di matrimonio: per esempio, il pezzo “Can’t Get Out Of This Mood” cantato proprio alla serata dei Grammy, è un’ottima scelta! Potete ascoltare qui sotto il pezzo, nella “studio version”.
A sorpresa, a Bonnie Raitt è andato il Grammy per la canzone dell’anno con “Just like that“, un pezzo dalle atmosfere romatiche che racconta la storia di un incontro emotivo tra una donna e un uomo: l’uomo ha ricevuto il cuore del figlio della donna dopo la sua morte. Perciò, grazie a questo dono prezioso di suo figlio, vive, e la ringrazia per aver dato la vita a entrambi. Una canzone dal tema davvero emozionante, che non mancherà di sottolineare i momenti più emotivamente coinvolgenti in un evento come il matrimonio.
ADELE CON “EASY ON ME”: ATTENZIONE, PUO’ ROVINARTI IL MATRIMONIO
Sempre dalle atmosfere romantiche, ma non certo adatte a un matrimonio, “Easy on Me” di Adele, che ha trionfato nella categoria Best pop solo performance. Il pezzo parla del suo divorzio in quanto ciò di cui canta è una diretta conseguenza della separazione tra lei e il marito. La melodia al pianoforte è stata scritta per il loro figlio, Angelo, mentre lei cerca di spiegargli perché ha deciso di separarsi dal padre e scegliere una nuova strada per loro due. Insomma, a un matrimonio, davvero, non si deve neppure pensare di suonarla!
IL RITORNIO DI BUBLE’, ARTISTA MOLTO AMATO PER LE FESTE DI MATRIMONIO
Miglior album pop tradizionale: “Higher“, di Michael Bublè. “I’ll Never Not Love You“, singolo estratto dal suo 11esimo lavoro in studio, si può definire un pezzo romantico che riprende i canoni a cui ci ha abituato il crooner canadese, che, con la sempreverde Moonlight, continua a farsi apprezzare, specialmente per gli aperitivi, grazie al suo ritmo swing.
Un assagio di I’ll Never Not Love You:
I’ll never make you cry
I’ll treat you right, I’ll stand by you
And no matter whatever happens
I’II never not love you
GRAMMY, HARRY STYLES: ROMANTICO, CON BRIO
Harry Styles si è aggiudicato il Grammy per l’album dell’anno, con il suo “Harry’s House“; quello di Harry Styles è probabilmente il premio più prestigioso tra quelli assegnati dalla Recording Academy, ed è del tutto meritato a nostro giudizio. Tra tutte le canzoni dell’album, citiamo e la bellissima Late Night Talking, una canzone d’amore, ma ritmata:
Now you’re in my life
I can’t get you off my mind
Altri premi importanti sono andati a Lizzo per la canzone dell’anno (About damn time): un pezzo ritmato, adatto a “traghettare” verso le fasi più scatenate della festa. Anche “2 Be Loved (Am I Ready), altro singolo molto forte di Lizzo, è adatta a questo scopo. Insomma, lo avete capito, questa cantante ha fatto breccia nel nostro cuore sin dal 2019 con Juice.
il Miglior album rap, come previsto da molti addetti ai lavori, è stato quello di Kendrick Lamar “Mr. Morale & the Big Steppers”. In Italia, non è esattamente un tipo di album che si suona di frequenste alle feste di matrimonio, ma non manche ranno di sicuro sposi internazionali, in particolare americani, che richiederanno dei pezzi estratti da questo lavoro dell’artista statunitense.
E la musica latina? Beh, quest’anno non ha avuto il successo “pop” delle scorse edizioni; tuttavia, è da citare il premio per il miglior album urban: si tratta di “Un verano sin ti“, di Bad Bunny. Vera star della musica latina, ha inanellato una serie di hit, una delle quali è “Te Bote”, realizzata in collaborazione con Nio Garcia, Casper Magico, Darrell, Ozuna, e Nicky Jam.
Da segnalare poi, all’interno della 65esima edizione dei Grammy, la performance live di Stevie Wonder, già vincitore di ben 25 statuette nella sua cariera (ha 72 anni), che ha cantato “The Way You Do The Things You Do“, canzone dei The Supremes, con il gruppo R&B WanMore. La sua è stata una performance molto coinvogente (il pubblico in platea si è scatemato a ballare) e densa di emozioni, specie quando ha duettato con William “Smokey” Robinson, 82 anni, sulle note di «Tears of a Clown».
Non ce l’hanno fatta invece i Maneskin, che erano in competizione nella categoria “Best new Artist”, per cui avevano ricevuto la nomination: una piccola “battuta d’arresto” per la più internazionale delle band italiane, ma siamo sicuri che si faranno valere il prossimo anno!
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